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Tumore alla prostata TUMORE PROSTATA, SINTOMI, CURA, CAUSE, TERAPIA, DIAGNOSI E PREVENZIONE La prostata è una ghiandola del sistema riproduttivo maschile che aiuta a produrre lo sperma, il liquido che veicola gli spermatozoi. È una ghiandola a forma di noce e si trova dietro alla vescica negli uomini; circonda la parte superiore dell’uretra che è il condotto che permette il flusso dell’urina dalla vescica verso l’esterno. La funzione della prostata è regolata dal testosterone, l’ormone sessuale maschile prodotto principalmente nei testicoli. Descrizione del tumore alla prostata Il tumore o carcinama alla prostata è uno dei principali problemi di salute per gli uomini. Sebbene la malattia sia rara al di sotto dei 50 anni di età, gli esperti ritengono che quasi tutti gli anziani abbiano almeno qualche traccia di questa malattia. Per ragioni non completamente chiare i maschi americani di colore hanno la più alta incidenza di carcinoma alla prostata nel mondo e la frequenza più alta di morte per questa malattia. In altre parti del mondo soprattutto l’Asia, l’Africa e l’America latina, questa patologia è rara. In confronto con la maggior parte degli altri cancri, quello della prostata si comporta in un modo piuttosto strano. Spesso rimane silente per molti anni, senza dare sintomi e senza alterare lo stato di salute generale. La maggior parte degli uomini con cancro della prostata muore per altre cause, molti senza aver mai saputo di essere affetti da questo problema. Tuttavia, nel momento in cui il tumore della prostata “si sveglia” e comincia a diffondersi, diventa estremamente pericoloso. Più della metà dei casi diagnosticati origina nella sezione posteriore della prostata, la più vicina al retto. Il tipo più raro colpisce la sezione anteriore vicino all’uretra. Il tumore maligno può crescere direttamente nella prostata e disseminare le cellule malate nei tessuti circostanti compresi il retto e la vescica. Le cellule tumorali possono anche raggiungere il sistema linfatico o il torrente sanguigno raggiungendo i linfonodi più vicini e poi disseminandosi verso le ossa, il fegato, i polmoni e altri organi. I medici che si occupano di questo problema sono stati per molti anni frustrati dal non sapere quali forme di cancro rimangano silenti e quali si dissemineranno diventando pericolose per la vita. L’identificazione di una proteina chiamata KAI1 (dal nome del gene che ne controlla la produzione) può risolvere il dilemma. Questa proteina sembra un marcatore per i tumori della prostata in fase di metastasi. Se si trovano elevati livelli di KAI1 nei campioni di tessuto tumorale, la probabilità di disseminazione o metastasi è bassa; se la proteina è assente, la probabilità che il cancro si dissemini è alta. Il cancro che non si è diffuso oltre la prostata ha buone possibilità di cura. Fortunatamente più del 50% dei soggetti con cancro della prostata ha la possibilità di ottenere una diagnosi precisa quando la malattia è nello stadio precoce. Il cancro che si è disseminato dalla prostata ai tessuti vicini raramente è curabile, ma spesso può essere controllato per anni con il trattamento. Dal momento in cui il cancro si dissemina, le aspettative di vita variano da 2 a 3 anni. Con il miglioramento di tecniche di diagnosi e trattamento negli ultimi 30 anni, la probabilità di sopravvivenza a 5 anni è aumentata dal 50 a circa l’80%. Sintomi del tumore della prostata Il cancro della prostata negli stadi precoci dà solo raramente sintomi. Quando un tumore maligno della prostata ne causa un significativo aumento delle dimensioni, oppure quando il cancro si dissemina oltre questa ghiandola, possono comparire i seguenti sintomi: necessità di urinare frequentemente, soprattutto di notte; difficoltà a iniziare o a interrompere il flusso dell’urina; flusso urinario debole o con interruzioni; sensazioni di dolore o di bruciore durante la minzione o l’eiaculazione; sangue nelle urine o nello sperma. I sintomi del carcinoma alla prostata in stadio avanzato comprendono: dolore sordo e incessante oppure rigidità nella zona della pelvi, nella parte inferiore della schiena e nella parte superiore delle cosce; dolori artritici alle ossa di queste zone; perdita di peso e di appetito, stanchezza, nausea, vomito. Rivolgetevi al medico se… Si verifica difficoltà alla minzione oppure urinare risulta doloroso o con caratteristiche di anormalità. Il medico farà un esame della prostata per determinare se è tumefatta e se la causa è un tumore maligno o un altro tipo di malattia. Si verifica un dolore cronico nella parte inferiore della schiena, a livello pelvico, nella parte superiore del femore, oppure in altre ossa. Un dolore che continua senza una spiegazione precisa merita sempre una particolare attenzione. Il dolore localizzato in queste zone può avere varie cause, tra le quali la disseminazione di un cancro della prostata in stadio avanzato. Cause del tumore della prostata Il tumore alla prostata colpisce soprattutto gli uomini anziani. Quattro casi su 5 vengono diagnosticati in uomini sopra i 65 anni di età e meno dell’1% in uomini sotto i 50 anni. Se vi è storia familiare di carcinoma alla prostata, la probabilità di morire per questa malattia è 3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Valutando ogni singolo caso non è possibile dire con certezza quali siano le cause, ma gli esperti di solito sono d’accordo nel ritenere che la dieta contribuisca ad aumentare il rischio. Un eccessivo consumo di grassi, soprattutto da carne rossa, o da altre fonti di grassi animali, aumenta la probabilità di sviluppare i sintomi del cancro della prostata avanzato. La malattia è molto più frequente nei paesi dove la carne e i derivati del latte sono elementi cardine della dieta rispetto ai paesi dove la nutrizione si basa sul riso, i prodotti derivati dalla soia e le verdure. Il fattore che correla la dieta a questa malattia è probabilmente ormonale, perché i grassi stimolano la produzione di testosterone e di altri ormoni; il testosterone aumenta la velocità di crescita del cancro della prostata. In teoria, alti livelli di testosterone risvegliano le cellule tumorali della prostata a riposo e le mettono in attività. Si ritiene che alti livelli di testosterone inoltre influenzino l’insorgenza iniziale del tumore. La carne può aumentare il rischio anche per altri motivi: la cottura ad alte temperature produce cancerogeni che vanno direttamente a colpire la prostata. Pochi altri fattori di rischio possono essere identificati. Più vulnerabili all’insorgenza di questa malattia sono: i saldatori, i produttori di batterie, i lavoratori della gomma e i soggetti frequentemente esposti al cadmio. Nessuna correlazione certa esiste tra il tumore alla prostata e una vita sessuale attiva, la masturbazione, l’uso di alcol o di tabacco, la circoncisione, l’infertilità, le infezioni della prostata, una malattia frequente non cancerosa chiamata iperplasia prostatica benigna (IPB) caratterizzata da un aumento delle dimensioni della ghiandola. La maggior parte dei soggetti anziani presenta vari gradi di IPB. Non è provata la teoria che ritiene che gli uomini che abbiano subito una vasectomia abbiano un rischio un poco aumentato di sviluppare tumore della prostata. Diagnosi del tumore della prostata La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una noce, che circonda l’uretra maschile subito al di sotto della vescica. Il cancro della prostata tipicamente cresce con lentezza e può essere confuso con un semplice aumento delle dimensioni della ghiandola. Il medico può riscontrare i segni precoci della presenza di un cancro della prostata durante l’esplorazione rettale che consiste nell’introdurre un dito con un guanto nel retto per sentire la presenza del nodulo. Visto che la maggior parte dei tumori maligni origina nella zona della ghiandola più vicino al retto, molti casi possono essere riscontrati durante l’esplorazione rettale. Gli uomini al di sopra dei 50 anni di età dovrebbero sottoporsi ad una esplorazione rettale ogni anno, insieme ad un esame del sangue che cerchi l’antigene prostatico specifico (PSA) che è una proteina che aumenta in presenza di carcinoma alla prostata, rendendo la sua ricerca due volte più efficace rispetto alla sola esplorazione rettale nel porre diagnosi di cancro della prostata in stadio precoce; queste due procedure insieme offrono la possibilità migliore di diagnosticare la malattia quando è ancora localizzata e quindi curabile. Talvolta il tumore alla prostata può essere scoperto incidentalmente durante il trattamento di problemi urinari. Se dagli esami di routine emerge un sospetto, il medico può richiedere di esaminare direttamente la prostata utilizzando una ecografia transrettale. Per aiutare la diagnosi di solito si eseguono anche radiografie del tratto urinario ed esami del sangue e delle urine. La biopsia confermerà la diagnosi di cancro: sotto guida ecografica, il medico introduce un ago nella prostata per aspirare un piccolo campione di tessuto dal nodulo. Con l’uso di un microscopio, l’anatomopatologo esamina il campione alla ricerca di cellule tumorali. I livelli di proteina KAI1 e altri indicatori possono aiutare a capire se il tumore ha probabilità di disseminare. Se si ritiene che il cancro possa dare metastasi, il medico può richiedere una TAC, la scintigrafia ossea, la radiografia del torace o altre indagini per immagini, per stabilire se la malattia si è già disseminata oltre la prostata. Terapia e cura del tumore della prostata I medici hanno le informazioni necessarie per decidere quali tumori della prostata nello stadio precoce richiedano trattamento immediato. Altri fattori come l’età del paziente e le condizioni cliniche generali possono pesare sulla decisione di quale sia il tipo di trattamento più appropriato. Medicina convenzionale In base al momento in cui viene posta la diagnosi, il trattamento convenzionale prevede la combinazione di radioterapia, intervento chirurgico, terapia ormonale. Il tumore alla prostata localizzato può essere trattato efficacemente con l’intervento chirurgico convenzionale, la radioterapia, oppure con la criochirurgia, cioè il congelamento delle cellule maligne con azoto liquido. La scelta viene fatta caso per caso e dipende da molti fattori. L’intervento chirurgico standard è la prostatectomia radicale e prevede l’asportazione della prostata e dei linfonodi vicini. In molti casi, il chirurgo può asportare la ghiandola senza tagliare i nervi che controllano l’erezione del pene o la contrazione della vescica, rendendo meno frequenti rispetto al passato alcune complicanze come l’impotenza e l’incontinenza. Dopo l’intervento chirurgico, la maggior parte degli uomini presenta vari gradi di incontinenza, ma di solito il recupero del controllo urinario è completo. I pazienti con impotenza o incontinenza postoperatoria possono gestire questi problemi in molti modi. L’impotenza può essere superata con l’uso di impianti o altri meccanismi nel pene. Per la gestione dell’incontinenza sono disponibili mutande monouso, pannolini e cateteri; in 3 casi su 4 l’incontinenza può essere risolta con l’intervento chirurgico che impianta uno sfintere nell’uretra. La radioterapia può essere prescritta come un’alternativa all’intervento chirurgico o nel followup dei casi di tumori non disseminati. Se il cancro si è diffuso nei tessuti vicini, la radioterapia è il trattamento di scelta; è anche usata nei casi di tumore avanzato per alleviare il dolore causato dalla disseminazione alle ossa delle cellule tumorali. Persino i casi di tumori avanzati che non possono essere curati si controllano per anni con la terapia ormonale, talvolta con il complemento di altri trattamenti. Questa terapia rallenta la crescita del tumore riducendo i livelli di testosterone, anche se l’efficacia del trattamento si riduce col tempo. Il testosterone può essere eliminato dal sangue con la rimozione chirurgica dei testicoli oppure grazie alla somministrazione di ormoni femminili come gli estrogeni oppure di altri farmaci che bloccano la produzione dell’ormone maschile. Di solito gli uomini preferiscono il trattamento con farmaci che bloccano il testosterone perché è efficace, meno invasivo e dà un minor numero di effetti collaterali rispetto all’intervento chirurgico o alla terapia ormonale. Nel caso si decida di asportare i testicoli, lo scroto non cambia la sua morfologia perché vengono impiantate delle protesi per mascherare la mutilazione. Se il trattamento è efficace, il tumore della prostata va in remissione e può anche non recidivare mai. I pazienti trattati per un cancro della prostata dovrebbero avere dei regolari esami di controllo per monitorare frequentemente i livelli di PSA. Come per altri tipi di cancro, sono in via di sviluppo nuove terapie soprattutto per il trattamento dei casi avanzati. I ricercatori stanno studiando terapie radianti ed ormonali in modo innovativo e stanno analizzando l’efficacia della chemioterapia in pazienti che non rispondono ad altre forme di trattamento. Terapie complementari Visto che l’eccesso di grassi nella dieta sembra promuovere l’insorgenza del cancro della prostata, la riduzione dell’apporto di grassi potrebbe rallentare la progressione della malattia. Ai soggetti con diagnosi di cancro della prostata nello stadio precoce è consigliata una dieta povera in grassi, ricca in fibre e con una moderata riduzione delle calorie. Dal momento che i grassi alimentari giocano un ruolo fondamentale nel dare inizio al cancro della prostata, ridurre drasticamente la quota di grassi negli uomini giovani e di mezz’età potrebbe essere una misura preventiva consigliabile, soprattutto per coloro che hanno una storia familiare positiva per questo tipo di problemi. Molti studi hanno dimostrato che gli uomini con carenza cronica di vitamina A e selenio sono più predisposti a sviluppare il carcinoma alla prostata in forma avanzata. Entrambi questi nutrienti sono tossici se assunti in quantità eccessive e quindi consultate un medico prima di aumentarne l’apporto con la dieta. Fonti naturali di vitamina A comprendono la maggior parte della frutta e delle verdure verdi e gialle così come il fegato, l’agnello e il tacchino. Cure domestiche La radioterapia per il trattamento del cancro localizzato è di solito ben tollerata. In alcuni casi si può verificare stanchezza, diarrea, disturbi della minzione, secchezza della cute, nausea e altri spiacevoli effetti collaterali. Il medico può prescrivere farmaci e dare suggerimenti su come minimizzare questi effetti collaterali, compresi alcuni rimedi a domicilio. È utile riposare ogni volta che lo si ritenga necessario, fare piccoli spuntini leggeri durante la giornata al posto dei 3 soliti pasti e indossare abiti che non irritino la pelle. Prevenzione del tumore alla prostata È utile ridurre i grassi, mangiare maggiori quantità di pesce, pollame, frutta e verdure fresche, derivati del latte scremati. In generale riducete la quantità di carne rossa, asportate la pelle del pollame prima di cucinarlo, riducete la quantità di burro, margarina, olio. Per ridurre la produzione di cancerogeni durante la cottura della carne, cucinate a vapore o arrosto invece di friggere o grigliare. |
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